Pubblico la dichiarazione di Salvatore Raiti, deputato dell'Italia dei Valori, sulle ricariche telefoniche. Una dichiarazione che condivido completamente. Gli interessi dei cittadini vanno sempre anteposti a quelli delle lobby.
" Nel decreto Bersani sulle liberalizzazioni è previsto un importante taglio ai costi aggiuntivi sulle ricariche telefoniche: il primo e più evidente segnale di contrasto ai poteri forti, a tutto vantaggio dei diritti dei consumatori. Adesso pare che tale misura rischi di subire un brusco arresto, a causa di un possibile emendamento all’articolo 1 del decreto, all’esame della Commissione Attività Produttive.Domani, 13 febbraio, entro mezzogiorno si dovrebbe sapere chi sono i colleghi dell’Ulivo che hanno anteposto agli interessi dei cittadini, che già hanno pagato fin troppo per una tassa ingiustificata e sproporzionata, quelli delle compagnie telefoniche, che si sono trincerate dietro a incomprensibili problemi tecnici per adeguarsi rapidamente al provvedimento.Il mio invito agli onorevoli colleghi, di cui non è dato conoscere i nomi, è di correggere in tempo la propria posizione nei confronti dei consumatori, che devono rimanere la nostra priorità assoluta.Posticipare anche solo di qualche settimana, per bene che vada – ma si potrebbe trattare di mesi - l’entrata in vigore di un provvedimento che andrebbe ad agevolare i cittadini, per andare incontro alle esigenze di grosse multinazionali sarebbe inconcepibile.Mi appello, in secondo ordine, al buon senso del collega Lulli, relatore del decreto, al quale chiedo di usare minore elasticità nel valutare le motivazioni che vengono espresse dalle compagnie telefoniche: per quanto giustificate possano essere, non devono essere anteposte ai diritti dei cittadini. In questo caso il loro diritto, peraltro riconosciuto da un ampio consenso tra parlamento, governo e autorità, è quello di smettere di sottostare ad un meccanismo perverso ed iniquo.Ai colleghi onorevoli chiedo coerenza. Abbiamo preso un impegno con i cittadini.Manteniamolo!"
" Nel decreto Bersani sulle liberalizzazioni è previsto un importante taglio ai costi aggiuntivi sulle ricariche telefoniche: il primo e più evidente segnale di contrasto ai poteri forti, a tutto vantaggio dei diritti dei consumatori. Adesso pare che tale misura rischi di subire un brusco arresto, a causa di un possibile emendamento all’articolo 1 del decreto, all’esame della Commissione Attività Produttive.Domani, 13 febbraio, entro mezzogiorno si dovrebbe sapere chi sono i colleghi dell’Ulivo che hanno anteposto agli interessi dei cittadini, che già hanno pagato fin troppo per una tassa ingiustificata e sproporzionata, quelli delle compagnie telefoniche, che si sono trincerate dietro a incomprensibili problemi tecnici per adeguarsi rapidamente al provvedimento.Il mio invito agli onorevoli colleghi, di cui non è dato conoscere i nomi, è di correggere in tempo la propria posizione nei confronti dei consumatori, che devono rimanere la nostra priorità assoluta.Posticipare anche solo di qualche settimana, per bene che vada – ma si potrebbe trattare di mesi - l’entrata in vigore di un provvedimento che andrebbe ad agevolare i cittadini, per andare incontro alle esigenze di grosse multinazionali sarebbe inconcepibile.Mi appello, in secondo ordine, al buon senso del collega Lulli, relatore del decreto, al quale chiedo di usare minore elasticità nel valutare le motivazioni che vengono espresse dalle compagnie telefoniche: per quanto giustificate possano essere, non devono essere anteposte ai diritti dei cittadini. In questo caso il loro diritto, peraltro riconosciuto da un ampio consenso tra parlamento, governo e autorità, è quello di smettere di sottostare ad un meccanismo perverso ed iniquo.Ai colleghi onorevoli chiedo coerenza. Abbiamo preso un impegno con i cittadini.Manteniamolo!"
Salvatore Raiti